La Radio Rai Big Band, grande patrimonio dell’epoca (1977), grande risorsa di oggi (seppure con qualche ridimensionamento) colpisce per la bravura dei musicisti. Non è un evento sporadico, dato che all’epoca tutti o quasi i migliori musicisti jazz provenivano dalla radio. Una piacevole consuetudine che nasceva dalle necessità di evasione dell’audience radiofonica. Infatti le prime orchestre jazz composite e ben finanziate della Radio Italiana, nacquero nel dopoguerra. Quando la voglia di svago e di evasione dal passato distruttivo della seconda guerra mondiale fece incontrare i night club (all’epoca il centro nevralgico del divertimento notturno) e i ritmi sincopati e frenetici del jazz d’oltreoceano. Così la musica che in America era d’avanguardia, in Italia divenne un'interessante versione più viva e ritmica della vecchia canzone italiana. Una tendenza che faceva impazzire il pubblico dell’epoca, e, che la radio italiana seppe sapientemente valorizzare nei suoi programmi musicali con un grande vivaio di musicisti ottimi. Basta ricordare solisti del calibro di: Gianni Oddi, Cicci Cantucci, Beppe Carrieri, Nino Culasso, Marcello Rosa, Baldo Maestri…