Bruno Canfora nell’immaginario collettivo è quel signore con i baffi, che è apparso nella tv in bianco e nero alle spalle di Mina. Questo il ritratto che centinaia di ore di repertorio televisivo ci hanno restituito dell’importante compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra.
Immagini deliziose, garbate, spesso notevoli dal punto di vista musicale, ma che arrivano dieci-quindici anni dopo l’affermazione del Canfora radiofonico, che probabilmente è quello più vero.
Bruno canfora è un musicista a tutto tondo, e a sentire il suo nome si pensa subito a titoli di rilievo sia per il Canfora televisivo (Canzonissima; Eva contro Eva; Sabato Sera; Addio Giovinezza; Studio Uno…) che per quello radiofonico (Concerti dell’Orchestra di ritmi e canzoni,dal 1955; Recentissime, 1957) e cinematografico (Lupi nell’Abisso, 1959; Un Angelo è sceso a Brooklyn, 1957; Nel Giorno del Signore, 1970), inoltre Bruno Canfora è anche l’autore che riesce a vendere milioni di dischi con “Zum Zum Zum ”, “Il ballo del Mattone”, "Il gheghegè", "Da-da-umpa", "Stasera mi butto".
Nato a Milano nel 1924, Canfora ha studiato pianoforte e si è diplomato in Oboe al conservatorio G. Verdi. Usava dire “a me mi ha favorito la guerra”. Infatti il maestro fu a Trieste subito dopo la liberazione d’Italia, e lì con il suo complesso accompagnò tutte le formazioni di rivista alleate che si esibivano in città. Nel 1948 si trasferì a Torino e vinse la seconda edizione di “Bacchetta d’oro”. Da allora è stato stabilmente il direttore d’orchestra del “Castello Danze”, fu con questa esperienza che acquisì la sua timbrica orchestrale inconfondibile. Dal 1950 è stato direttore d’orchestra della rivista “Ice Folies” di Garmish in Baviera, diventando contemporaneamente il direttore d’orchestra per la Fonit per tutte le registrazioni di musica jazz e leggera. Dal 1955 dirige varie orchestre radiofoniche, con la tendenza instancabile di creare orchestre di soli solisti. Restano celebri le sue esibizioni settimanali sul Secondo programma come ad esempio "Recentissime" che presentava 54 canzoni fra quelle che non avevano superato le selezioni del Festival di Sanremo.