Pianista, compositore, direttore d’orchestra, Enrico Intra ha cominciato la carriera giovanissimo, affermandosi sin dalla metà degli anni ’50, quando la prestigiosa rivista francese “Jazz Hot”, nel suo annuale referendum, lo consacroò secondo miglior pianista europeo (primo fu Martial Solal). Tra i musicisti più conosciuti in Italia, è stato tra i primi a sviluppare un concetto "europeo" di jazz, aprendosi agli stimoli e alle ricerche provenienti dal mondo classico ma, contrariamente ad altri, senza perdere il legame con il blues e il naturale senso dello swing che pervadono tutta la sua musica, anche quella influenzata dal mondo eurocolto. Le sue composizioni si configurano come delle vere e proprie sfide a schemi formali ed espressivi ben consolidati e spaziano dalla rivisitazione del blues sino alla musica sacra, senza trascurare l’incontro con il mondo popolare (Archetipo) né composizioni di ampio respiro (Nuova Civiltà).
Celebre è il sodalizio che lo lega al chitarrista Franco Cerri, con cui dirige anche l’Associazione Culturale Musica Oggi. Di grande rilievo sono state le interpretazioni di suoi brani da parte di Severino Gazzelloni (con cui ha suonato più volte in concerto) e di Gerry Mulligan (che ha inciso con lui la suite Nuova Civiltà, considerata da alcuni studiosi americani una delle più importanti opere non da leader di Mulligan). Anche Chet Baker e Milt Jackson (il vibrafonista del Modern Jazz Quartet) hanno suonato in numerose occasioni al suo fianco. Musicista che ama mettersi costantemente in gioco, Intra si muove sempre su territori di ricerca, rifiutando le inutili esercitazioni di stile pur mantenendo una sua precisa cifra espressiva. Attivo a tutto tondo nel mondo della musica, dirige dal 1987 i Civici Corsi di Jazz di Milano, una delle principali realtà didattiche italiane in campo jazzistico, e ha fondato la Civica Jazz band del Comune di Milano. È inoltre, da più di un trentennio, un infaticabile organizzatore di rassegne e festival.
Enrico Intra ha anche avuto la felice intuizione di fondare, negli anni ’60, il celeberrimo Intra’s Derby Club, che fu il tempio del cabaret e del jazz nella Milano del boom economico.