"Intreccio policromo" Giorgio Nottoli (2013) con Francesco Prode per pianoforte, gong e live electronics
Il pezzo è composto mettendo in relazione fra loro due materiali sonori apparentemente molto diversi: il suono di un gong e quello del pianoforte.
Il punto di partenza è stato proprio il suono di un gong, la combinazione delle cui componenti frequenziali costituisce la policromia del pezzo.
Lo scambio di caratteristiche e ruoli fra i due strumenti genera un intreccio in cui il pianoforte esplora le altezze derivate dallo strumento a percussione.
Il ruolo peculiare dell'elettronica è quello di permettere la fusione dei due spettri sonori, creando articolazioni e elaborazioni diversamente stratificate.
Giorgio Nottoli (compositore, nato a Cesena, Italia nel 1945) è docente di Musica Elettronica al Conservatorio di Roma “S.Cecilia” a all’Università di Roma “Tor Vergata”.
La maggior parte delle sue opere utilizza mezzi elettroacustici sia per la sintesi che per l'elaborazione del suono.
Il centro della sua ricerca di musicista riguarda il timbro concepito quale parametro principale e "unità costruttiva" delle sue opere attraverso la composizione della microstruttura del suono. Nei suoi lavori per strumenti ed elettronica Giorgio Nottoli punta ad estendere la sonorità degli strumenti acustici mediante complesse elaborazioni del suono.
Ha progettato vari sistemi elettronici per la musica utilizzando sia tecnologie analogiche che digitali in collaborazione con varie università e centri di ricerca.
Francesco Prode
Brevi note biografiche.
Pianista. Una grande passione per il contemporaneo, tenuta a battesimo nel 2005 da Karlheinz Stockhausen a Kuerten. Musicista rivelazione della Biennale Musica di Venezia 2014, offre una interpretazione del tutto personale con “... sofferte onde serene ...” di Luigi Nono. Per questo, Francesco Prode è stato definito dalla critica nazionale e internazionale “simbolo della nuova musica”. Nel giugno scorso, Prode è il pianista ufficiale del New York City Electronic Music Festival. Grazie alla sua straordinaria capacità di essere profondamente dentro codici culturali ed interpretativi differenti, riesce a cogliere l’essenza musicale dei compositori di tutto il mondo: dalla Corea del Sud, alla Cina, alla Francia, agli Stati Uniti. In Italia ed in Europa, le affinità elettive di Prode lo conducono a dialogare e lavorare attivamente con compositori del calibro di Ivan Fedele, Denis Smalley, Marco Stroppa, Mark Andre, Alessandro Solbiati, Martino Traversa, Riccardo Panfili.?Le sue interpretazioni sono state trasmesse da radio storiche nella diffusione della musica contemporanea come WDR 3, Radio 3 Suite, Radio Vaticana, Radio Cemat. Numerose le sue prime esecuzioni, tra cui la prima mondiale di 2x5 e City Life di Steve Reich nella Sala Sinopoli del Parco della Musica di Roma.?Durante gli ultimi anni, Prode suona per le maggiori istituzioni musicali del panorama nazionale ed internazionale, tra cui Finlandia, Albania, USA. “A proposito di Prode. E' un fenomeno. Gran virtuoso per tecnica, gran testa, un vero ri-creatore” Mario Gamba, il Manifesto