Nel momento in cui ci si accinge al restauro di un supporto storico, i problemi relativi al segnale audio, possono essere di due tipi. Il primo ovviamente è legato alla conservazione, dato che un supporto meglio è conservato più possiede un segnale soddisfacente. L’altro problema riguarda invece le tecnologie di registrazione originali, che in alcuni casi presuppongono delle tarature, effettuate sui macchinari di registrazione, non sempre corretti a causa di errori umani o per l’utilizzo di vecchie tecnologie non adeguatamente fedeli nella riproduzione. Le tecniche e metodologie di restauro sviluppate dagli specialisti, sono volte per lo più a risolvere i problemi legati alla conservazione, mentre per quanto riguarda il versante delle tecnologie originali, si cerca di preservare al massimo il suono naturale del supporto anche se sporco e non ottimale. Il primo processo da eseguire per compiere il restauro è : il riversamento
Il CampioneOggetto del riversamento deve essere esclusivamente il contenuto del supporto originale e non una sua copia, in quanto quest’ultima può aver subito manipolazioni non evidenti. Nel caso in cui l’originale, non sia disponibile si sceglierà la copia con il miglior stato di conservazione.
L’Apparecchiatura L’apparecchiatura usata per riversare il segnale dal vecchio al nuovo supporto di registrazione, deve poter gestire tutti i parametri specifici del formato adottato che erano presenti nella tecnologia originale di registrazione. Qualunque sia l’apparecchiatura utilizzata per realizzarne la copia, vi sarà sempre un certo livello di distorsione. Per questo motivo è sempre preferibile adottare l’apparecchiatura più moderna offerta dal mercato. Che grazie ad una gestione elettronica garantisce una distorsione del segnale relativamente bassa.
L’equalizzazioneIl passo successivo consiste nella scelta del tipo di equalizzazione da adottare in fase di riproduzione. Questa è una fase molto delicata, con non poche difficoltà dovute al fatto che quasi mai si conoscono le equilazzioni originali, applicate in fase di registrazione.
ReinterpretazioneL’ultimo passo della procedura di riversamento comprende l’editing, che consiste in: aggiunta di riverbero, equalizzazione soggettiva, e, rielaborazione dei segnali originariamente registrati su nastri a più tracce. Appare chiaro d’altronde che manipolazioni di questo tipo in taluni casi possono arrivare ad esulare completamente dagli scopi di restauro e conservazione: con essi infatti si cerca intenzionalmente di reinterpretare l’esecuzione originale in modo artistico e creativo.